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Michael Kors acquista Versace e punta Trussardi e Ferragamo

La Michael Kors Holdings Limited si è aggiudicata Versace per 1,83 miliardi di euro (poco più di due miliardi di dollari) e sta per cambiare il suo nome in “Capri Holding”. Ai Versace resteranno azioni per circa 150 milioni di euro. La famiglia quindi manterrà un ruolo importante nella compagnia: Donatella manterrà il proprio ruolo di designer e l’attuale CEO, Jonathan Akeroyd, continuerà a guidare il team.

Versace è un brand riconosciuto a livello globale e con forti possibilità di crescita sul mercato americano ed il suo glamour attira anche e soprattutto i nuovi mercati che si stanno affacciando al mondo del lusso.

Il gruppo esce da una fase di ristrutturazione, durata anni, che gli ha permesso di recuperare la perdita dello scorso anno e tornare in utile. La scelta di vendere deriva quindi dalla necessità di inserire il brand in un nuovo contesto di grandi investimenti ed espansione, nuovi progetti possibili solo all’interno di un grande gruppo internazionale quotato. Per utilizzare le parole di Donatella Versace: “Santo, Allegra ed io riconosciamo che questo passo permetterà a Versace di raggiungere il proprio reale e pieno potenziale.”

Michael Kors sostiene infatti che prevede di incrementare le vendite globali del brand sia aumentando i punti vendita in tutto il Mondo, sia ottimizzando l’attuale strategia e-commerce.

La Michael Kors Holdings Limited è riuscita a scansare le offerte concorrenti di diversi gruppi strategici, come la Tapestry (che, fra gli altri, possiede Kate Spade) e la francese Kering (che possiede Gucci e Bottega Veneta). Assistito da Barclays, Michael Kors è riuscito ad avvicinarsi il più possibile ai desideri di Donatella Versace che, a quanto pare, sta trainando un globale riassetto dell’intero settore nazionale del lusso e della moda. Sono infatti molte le famiglie proprietarie che sembrerebbero pronte a capitalizzare il patrimonio aziendale di famiglia lasciando spazio a nuovi investitori, magari più corazzati nell’affrontare le sfide della globalizzazione. Tra queste potrebbero esserci Ferragamo (si fanno sempre più insistenti le indiscrezioni relative ad una possibile cessione del marchio) e la famiglia Trussardi, vicina alla vendita ad un fondo.

Versace è solo l’ultimo dei marchi storici del Made-in-Italy ceduto ad una cordata estera. Prima della compagnia di Donatella Versace abbiamo visto Fendi, Bulgari e Loro Piana entrare a far parte del gruppo LVMH. Mentre Gucci rappresenta uno dei più importanti brand del portafoglio di Kering, la quale possiede anche  Bottega Veneta e Brioni.

L’acquisto di Versace ha decisamente cambiato le carte in tavola e rende ancora più difficile la situazione in borsa di altri brand storici quali Prada, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Salvatore Ferragamo e Tod’s. Ma mentre i fan borbottano e molti politici italiani rilasciano dichiarazioni sconsolate noi non possiamo fare altro se non prendere atto che questa acquisizione è solo l’ultimo di una lunga serie di cambiamenti strutturali del settore che, oltre alle già citate cessioni, ha recentemente visto l’acquisto di Thom Brown da parte di Ermenegildo Zegna.

Con l’acquisto di Versace la Capri Holdings Limited espande il proprio profilo internazionale avendo già acquistato Jimmy Choo lo scorso anno. Che punti a diventare la controparte statunitense di LVMH and Kering? Lo scopriremo.

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