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Bugatti Atlantic, nata dal connubio tra art decò e l’industria aeronautica

La geniale matita di Jean Bugatti, figlio di Ettore Bugatti, l’italiano che fondò la casa nel 1909 in Alsazia, disegnò i prototipi che porteranno questo modello a diventare la Bugatti più riconoscibile in assoluto. Con una linea assolutamente audace per l’epoca, il modello era costruito utilizzando una particolare lega di magnesio, l’Electron, derivato dall’industria aeronautica.

interniIl retro è caratterizzato dal particolarissimo terminale di scarico a sei uscite e ad un arco, che nasce ad a prima vista la ruota di scorta.
La Atlantic monta un potente propulsore da 8 cilindri che le consentiva di raggiungere una velocità massima di 210 km/h.
La casa decise di produrre solo 4 esemplari unici, basate sulle richieste degli acquirenti. Il primo dei modelli fu acquistata ai tempi della guerra dal multimilionario inglese Richard Pope, che la personalizzò e fu identificata con il numero di telaio 57591.

versione grigioNel 1988 ad acquistarla fu Ralph Lauren, dopo aver fatto il giro tra diversi proprietari, la fece restaurare a Paul Russel.
La seconda Bugatti alla morte dell’originario proprietario nel 2010 venne venduta alla cifra di oltre 30 milioni di dollari, probabilmente la cifra più alta mai pagata per un’auto, ad un compratore anonimo.
La terza Bugatti ebbe vita breve, poiché da uno scontro con un treno rimase totalmente distrutta. Era il lontano 1955.
La Bugatti mancante venne ritrovata tra alcuni beni miracolosamente scampati alle razzie dei nazisti a Bordeaux; ma da quel momento, sparì senza lasciare una traccia.

 

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