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Valter Scavolini, la ricetta anti-crisi gli fa incassare 200 milioni di euro

Partiti da zero, anzi da una bottega, i due fratelli Elvino e Valter Scavolini sono diventati leader italiani nel settore delle cucine. Gli ultimi dati diffusi dal quartier generale registrano una quota di mercato dell’8,5% (10 quella del gruppo) e un fatturato 2014 pari a 200 milioni di euro con crescita a doppia cifra sui mercati esteri. Numeri che fanno girare la testa, ma non a Valter che a 71 anni si alza alle 6.45 del mattino per essere in ufficio alle 8.30, dove lavora sul prodotto e incontra gli architetti. Poi la sera c’è tempo per una passeggiata in campagna o un giro in bici, mentre la domenica prende posto al Palasport per le partite della Vuelle, squadra di basket di serie A che lui, con sponsor e milioni, ha portato tra le big d’Europa.

Valter ScavoliniLa ricetta anti-crisi
Con una congiuntura economica sfavorevole e il mercato interno fermo, Scavolini viaggia in corsia di sorpasso. È la storia di chi negli anni ha lavorato da formica per poi affrontare la crisi con una parola d’ordine: investire. Il che ha significato rinnovare la linea produttiva, coprire il tetto dello stabilimento di pannelli fotovoltaici che garantiscono il fabbisogno energetico della fabbrica, ampliare la gamma dell’offerta affiancando alle cucine anche l’area living e il bagno.

stabilimentoMa riscoprire pure collaborazioni con designer e altri brand di richiamo, come nel caso della Social Kitchen realizzata insieme a Diesel. E ancora investimenti nel retail con negozi brandizzati in giro per il mondo, il tutto condito da massicce campagne marketing. “Investire è stato possibile perché ci siamo fatti trovare dalla crisi con tutte le carte in regola per poter giocare una partita all’attacco. Buona patrimonializzazione, assenza di debiti, soluzioni avanzate dal punto di vista tecnologico e informatico, un brand forte, così siamo stati in grado di affrontare con successo questa congiuntura continuando a presentare progetti. Nei momenti di crisi le aziende non devono arrestarsi, ma investire per mantenere alti gli standard qualitativi affrontando la concorrenza e i nuovi mercati”.

 

 

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